Ravello ha una storia millenaria come tutti gli altri centri della costiera amalfitana ed acquista importanza a partire dalla creazione della Repubblica marinara di Amalfi nel 839 e fu caratterizzata da un ruolo di primo ordine nei rapporti commerciali con i porti dell’oriente bizantino e dell’Africa mediterranea.
Tra le famiglie pù ricche di Ravello che fecero commercio durante questo periodo medioevale, fa cenno Boccaccio nella quarta novella del Decameron ricordando le peripezie di Landolfo Rufolo. La scoperta di
Ravello come luogo degno di essere visitato risale all’ ottocento durante il Grand Tour, impulso turistico dei viaggiatori romantici affascinati dalla bellezza dei luoghi, Ravello torna alla ribalta politica nazionale nel 1944 quando il re Vittorio Emanuele III firmò il passaggio di luogotenenza al figlio Umberto e il giuramento del governo provvisorio che traghettò l’Italia verso la Repubblica.
Ravello è riconosciuta patrimonio mondiale dell’Unesco nel 1997: autentico scrigno dei tesori storici, artistici, architettonici e monumentali ed è ormai da quasi 60 anni “Città della Musica” con il “ Ravello Festival”
che si svolge d’estate con un cartellone sempre ricco di concerti di artisti di fama nazionale e internazionale nell’incantevole giardino di Villa Rufolo.
Tra i tanti visitatori illustri che sono giunti a Ravello , possiamo ricordare Giovanni Boccaccio, Richard Wagner che nel 1880 trovò l’ispirazione per la scenografia del secondo atto del Parsifal, Sir Francis Nevile Reid, nobile scozzese che nel 1851 acquistò Villa Rufolo e la restituì al suo antico splendore, André Gide che scrisse qui il romanzo “L’immoraliste” nel 1902, Greta Garbo nel 1938, Jacqueline Kennedy nel 1962, Paul Newman, Truman Capote e Gore Vidal considerato grande scrittore e sceneggiatore americano acquistò nel 1972 villa Rondinaia una dimora splendida nella quale ospitò i più noti personaggi del mondo artistico e intellettuale.